Ansia e controllo

L’umanità viene tenuta costantemente in ansia, se non nel terrore, perché ciò che sapeva già la Chiesa con la paura dell’inferno abbassa le difese, le nostre energie, condiziona le menti, permette ai poteri forti di dominarci, controllarci, tenerci sottomessi.

(Ho’oponopono – La pace comincia da te)

Il ciclo delle rinascite

Le esistenze di un ciclo di rinascite, non sono come le perle di una collana legate ad un filo, l’anima che passa attraverso di esse.

Ma sono piuttosto simili a cubi messi uno sull’altro. Ogni cubo è separato, ma sostiene quello superiore ed è legato ad esso in modo funzionale.

Tra i cubi non esiste identità, ma interdipendenza.

(Sogyal Rinpoche – “Il libro tibetano del vivere e del morire”)

L’uomo e Dio

L’uomo e Dio sono come due bambini che giocano a nascondino,

ma si sono dimenticati a che gioco stanno giocando.

(Moni Ovadia – “L’ebreo che ride”)

Razze

La stranezza dell’essere umano.

Da una parte fa di tutto per cancellare razze, usanze, particolarità del singolo individuo per disperderlo nel “mare magnum” dell’universalità e del pensiero unico.

Dall’altra continua a selezionare sempre nuove razze di animali e vegetali per il proprio uso e consumo.

Palloni sonda

Pensare che nel 2023 servano palloni sonda aerostatici per spiare il proprio nemico, quando coi satelliti riesci a leggere la pagina di un giornale, è un’offesa alla pubblica intelligenza. Ecco perché, evitare gli attuali mass media è quanto mai utile per riuscire a mantenere almeno in parte una capacità critica e “cogitativa”.

La madre

“Mio caro”, bisbigliò, “non posso aspettare fino domani. Debbo prendere congedo da te e come congedo debbo dirti ancora tutto. Ascoltami un momento ancora. Volevo raccontarti della madre, che mi tiene le dita strette intorno al cuore. Da molti anni, creare una figura della madre è stato il mio sogno più caro e più misterioso, era per me la più santa di tutte le immagini, me la portai sempre in cuore, una figura piena d’amore e di piena di mistero. Ancora poco tempo fa mi sarebbe stato insopportabile il pensiero di dover morire senza aver realizzato questo mio sogno; tutta la mia vita mi sarebbe apparsa inutile. Ed ora guarda che strano destino: invece d’esser le mie mani a formarla e plasmarla, è lei a formare ed a plasmare me. Ha le sue mani intorno al mio cuore e lo stacca dal mio corpo s mi svuota; mi ha allettato a morire, e con me muore anche il mio sogno, la bella figura, l’immagine della grande Eva-Madre. La vedo ancora e, se avessi forza nelle mani, potrei darle forma. Ma essa non vuole, non vuole che io renda visibile il suo mistero. Preferisce che io muoia. Muoio volentieri: essa mi rende facile il trapasso”.


Narciso ascoltava costernato quelle parole e dovette chinarsi fin sul volto dell’amico per poter afferrarle ancora. Alcune giunsero indistinte, altre chiare, ma il loro significato gli rimase nascosto.
Poi il malato spalancò gli occhi ancora una volta e fissò a lungo il viso dell’amico. Con gli occhi prese congedo da lui. E con un movimento, quasi tentasse di scuotere la testa, sussurrò: “Ma come vuoi morire un giorno, Narciso, se non hai una madre? Senza madre non si può amare. Senza madre non si può morire.”


Ciò che mormorò ancora in seguito non fu più comprensibile. Le due ultime giornate Narciso rimase seduto al suo letto giorno e notte, e lo guardò spegnersi. Le ultime parole di Boccadoro gli bruciavano nel cuore come fuoco.

(Hermann Hesse – Narciso e Boccadoro – Mondadori Editore 1989)

Patrimonio dell’umanita’ ? No grazie

Ormai quello di iscrivere i beni naturali o architettonici di un paese come patrimonio dell’umanità, sembra essere esclusivamente uno spot turistico. Ma è l’idea di fondo ad essere sbagliata.

Qualsiasi centimetro dell’Universo ha il dovere di essere iscritto…per diritto a questa lista. Tutto deve essere curato e preservato. Chi può arrogarsi il diritto di decidere cosa deve essere dentro quella lista ? E soprattutto in base a cosa ? Forse ai finanziamenti che a questo ente vengono erogati ?

Pensiero e materia

Che ci piaccia o no siamo noi la causa di noi stessi.Nascendo in questo mondo, cadiamo nell’illusione dei sensi. Crediamo a ciò che appare.Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo Divini e che possiamo modificare il corso degli eventi.

Non è la materia che genera il pensiero. E’ il pensiero che genera la materia.

(Giordano Bruno)

Socrate e la morte

Consideriamo anche che vi è una grande speranza che ciò sia un bene. Poiché l’essere morti è una delle due cose: o è come non essere più nulla e non avere alcuna percezione di nessuna cosa o, come si dice, è un mutamento e una migrazione per l’anima dal luogo terreno ad un altro luogo. E se in essa non vi fosse alcuna percezione, ma fosse come un sonno senza sogni, la morte costituirebbe unostraordinario vantaggio. Infatti io penso che se uno dovesse, dopo avere scelto quella notte in cui ha dormito così profondamente da non fare sogni, e dopo aver messo a confronto le altre notti e i giorni della sua vita con questa notte, dovesse, dopo avervi riflettuto, dire quanti giorni e quante notti ha vissuto in modo migliore e più piacevole di questa notte nella sua vita, penso che, non dico un cittadino qualunque, bensì il grande re ne annovererebbe pochi in confronto agli altri giorni e alle altre notti – se dunque la morte è tale, io affermo che è un guadagno: ed infatti tutto il tempo non è nulla di più che un’unica eterna notte.

Se, invero, la morte è come trasferirsi da qui in un altro luogo e ciò che si dice fosse conforme a verità, ossia che là hanno dimora tutti i morti, allora quale bene sarebbe più grande di questo, o giudici? Se, infatti, uno recatosi nell’Ade, liberatosi da costoro che affermano di essere giudici, troverà coloro che sono veramente giudici, che si dice che là rivestano questa funzione, Minosse e Radamanto ed Eaco e Trittolemo ed altri quanti fra i semidei furono giusti nella loro stessa vita, forse la dipartita sarebbe terribile? Ovvero a che prezzo qualcuno di voi accetterebbe di accompagnarsi ad Orfeo e a Museo e a Esiodo e a Omero?

Infatti io sono pronto a giacere morto più volte se tutto questo risponde a verità. Quanto a me in particolare, sembrerebbe straordinaria la conversazione là, qualora mi imbattessi in Palamede e in Aiace Telamonio e in qualsiasi altro fra gli antichi sia morto per una sentenza ingiusta, poiché potrei mettere a confronto i miei casi con i loro – come io penso, non sarebbe spiacevole – ed invero straordinario sarebbe passare il tempo interrogando gli uomini di là come faccio sulla terra ed esaminando chi di loro è saggio e chi pensa di esserlo, ma in verità non lo è.

A che prezzo uno, o giudici, acconsentirebbe ad esaminare colui che condusse a Troia il grande esercito ovvero Odisseo e Sisifo o tutti quelli che uno potrebbe elencare e uomini e donne con cui il dialogare là e il frequentarli e l’esaminarli sarebbe una felicità incommensurabile? E poi certo i giudici di là non condannano a morte per questo; infatti, tra le altre cose per cui essi sono più beati degli esseri terreni, vi è il fatto che essi per il tempo a venire sono immortali, se pure è vero ciò che si dice.

(Dall’Apologia di Socrate scritta da Platone)